[salottino] L'invasione degli ultracorpi #1 { ep. pilota - marzo 2015 }

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Se ci avete fatto caso amo nominare le rubriche di questo blog con nomi di film: e siccome in questo caso si parlerà di roba che sta fuori dalla giurisdizione della cosmesi e del makeup, ho deciso di omaggiare Don Siegel e il suo mitico film del 1956 (qualcuno un giorno mi denuncerà per utilizzo improprio di titoli, lo sento). Non sto inventando niente di nuovo, ovviamente: da sempre youtuber e bb ci raccontano di cute things non strettamente pertinenti alla categoria. Io non voglio darmi una regola, se non quella di pubblicare un post ogni 30 giorni (circa) in cui, di volta in volta, chiaccherò in modo random delle cose memorabili del mese appena trascorso.


Sono debitrice verso quello spettacolo di donnina che è Federica di La Favola Russa: se non fosse stato per lei probabilmente non avrei trovato la giusta spinta per iniziare questa nuova serie di post. In modo timido e delicato, mi ha ricordato che se di beauty e frivolezze non ci stanchiamo mai abbastanza di scrivere, leggere e chiaccherare, è pur vero che le nostre vite sono fatte (si spera) anche di altro: un film che abbiamo visto e che ci ha colpite, un libro, un abito, una pietanza, un accessorio, un evento arricchiscono le nostre giornate e declinano in accezioni diverse il concetto di bello e bellezza. 

#unfilm
Il mese di marzo per me è stato particolarmente intenso: certe giornate avevo la sensazione che mi mancasse quasi il respiro, a causa degli affanni lavorativi. Il più delle volte arrivavo a casa così stanca che mi addormentavo sul divano nel bel mezzo di una conversazione: l'unica vera eccezione è stata con Gran Budapest Hotel, filmone con un cast di attori stellari e pluripremiato agli Oscar ma che, ahimè, non ha vinto l'ambita statuetta per colpa di Birdman (che ho visto al cinema e, francamente, mi ha lasciata più che perplessa). Al contrario, la pellicola di Wes Anderson, ispirata alle opere di Stefan Zweig (di cui, se vi capita, leggete La Novella degli Scacchi) mi ha entusiasmata: trama ironica e a tratti avvincente, scenografie e costumi perfetti, interpreti magistrali.

Fonte: www.artapartofculture.net

#unaserie
Per ora è la passione di Mr. Segreta e, quando riesco a tenergli testa (lui ne divora 3-4 episodi al giorno) non posso fare a meno di apprezzare il concept di House of Cards: una serie shaekspeariana, piena di complotti e vendette, che ti spinge a parteggiare per il mellifluo Frank (mi successe anche per Romanzo Criminale: amavo alla follia la banda - soprattutto il Freddo e il Libanese - mentre odiavo con tutto il cuore quel pinnolone, passatemi il termine, del commissario Scialoja). E poi ho una passione inconfessata per Kevin Spacey e il suo sguardo da vipera assassina, nonchè per il taglio di capelli di Robin Wright. 


#uncapod'abbigliamento (anzi due)
Okay, con gli sconti avevo comprato due giacche colorate perfette per la primavera e per fare la figa al lavoro. Peccato  che non abbia smesso un attimo di diluviare e fare freddo, con l'unica parentesi  di quel giorno in cui ho aspettato per due ore l'autobus alla fermata - senza pensilina - con un sole a picco sulla testa e il cappotto che mi si stava incollando addosso (ovviamente, il giorno successivo, essendomi invece vestita da temperature miti, è venuto giù il cielo a secchiate, ma va beh). E quindi le giacche stanno ancora nell'armadio: per la cronaca sono entrambe di Promod e, in saldo, mi erano costate una ventina di euro ciascuna.

#unlibro
Il compleanno dell'iguana è il longseller d'esordio di Silvia Ballestra, uscito nell'ormai lontano 1991, da cui è stata tratta la sceneggiatura di un film di nicchia ma molto carino: La guerra degli Antò. Dentro ci sono dei racconti che hanno protagonisti diversi ma tutti, in qualche modo, legati gli uni agli altri: al di là delle storie - che mi fanno pensare a quel periodo della mia vita universitaria in cui ero sempre un po' sballata, inquieta e carica di sicurezze effimere - questo libro  stato per me una rivelazione linguistica, nel senso che è scritto in un modo incredibilmente originale e vivace.

#unalimento
Generalmente rabbrividisco quando sento pronunciare da chicchessia l'abusatissima parola healthy, soprattutto quando chi la usa in realtà si mangerebbe ben volentieri (e magari lo fa anche, ma di nascosto) un panetto di burro con sopra la nutella, due arancine acccarne e tre abburro, wurstel giganti ripieni di patatine unte unte fritte fritte. Di conseguenza sono portata ad odiare anche le famose gallette di riso: ma che davvero vi piacciono? a me generalmente sembra di mangiare segatura con aria. E però, ho scovato l'eccezione a cotanto odio: le gallette di riso gusto yogurt e mirtillo di Fiorentini Alimentari. Sanno sempre di aria e segatura, ma con una copertura che ti permette di sgranocchiarle felicemente e fingere che stai facendo la dieta nel modo giusto (crederci sempre).

#unayankeecandle
Qui indosso il cilicio del pentimento: a me queste yankee candles all'inizio sembravano molto onestamente la solita roba da fighette shabby chic con le case profumate e me ne tenevo alla larga. Poi un giorno ne ho acquistata una e sono finita anche io nel baratro: chi non ha peccato scagli la prima pietra. La più amata di questo mese è stata Lilac Blossom, un perfetto mix di lavanda e lillà che fa tanto primavera aromatica quando la primavera metereologica tarda ancora a palesarsi.

#eunprofumo
Ogni donna sembra vittima della Chloè mania: mancavo solo io all'appello e ho rimediato subito facendomi un bel regalo di compleanno. Elegante e chic, Chloè è senza dubbio un profumo rosa, da indossare con semplicità su una camicetta bianca mentre fuori splende il sole. Spande femminilità ed è persistente (il che è un vantaggio, soprattutto se come me state tutto il giorno fuori casa) ma a tratti lo trovo un po' stucchevole. Comunque, un tocco di civetteria nella mia vita, che non guasta mai. 


#unevento
Ne ho spente 34 e sono definitivamente entrata nella fase delle creme antiage e della menzogna di Samantha Jones: da qui a quando ne compirò quaranta, avrò sempre trent'anni (e a 50 ne avrò 40,  ça va sans dire). In molte mi dite spesso che ho un viso da ragazzina: è solo perchè - come diceva Coco Chanel -  a trent’anni, una donna deve scegliere tra il suo didietro e il suo volto (e io ho evidentemente scelto di curare quest'ultimo, anche perchè sul fondoschiena la battaglia l'ho persa già a 15 anni). E insomma, non che il mio compleanno sia stato un evento memorabile - tutt'altro - ma è anche l'unico a cui ho partecipato durante il mese.

Termina qua la mia personale selezione di ultracorpi random: fatemi sapere se questo genere di post può piacervi e se avete qualche consiglio per le prossime letture, film, serie etc.! 

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